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Cannabis light in Italia: un mercato sempre più in crescita

La cannabis light in Italia ha conosciuto dal 2016, anno in cui è entrata in vigore la legge 242, una crescita e un successo straordinario: solo nel 2018 si è registrata una crescita del 75% secondo i dati raccolti da Guida Magica Italia, la prima guida italiana dedicata alla cannabis [che fa parte della rivista “Dolce Vita”].

Con la legge del 2 dicembre 2016, infatti, anche il nostro paese si è, timidamente dobbiamo dirlo, avvicinato e ha disciplinato questo ambito consentendo la coltivazione a scopo di ricerca, di studio, di vivaismo, di produzione alimentare e tessile, ma limitando le categorie di piante coltivabili a 53 varietà registrate e i livelli di THC che deve essere al di sotto dello 0,6%.

Ma questa legge evidentemente non basta soprattutto alla luce di questi dati che confermano come il mercato della cannabis light in Italia sia in costante aumento.

Lo studio ha monitorato i negozi di canapa, rigorosamente riconosciuti per legge, nelle diverse regioni e i risultati parlano chiaro: la crescita ammonta al 75% nel 2018, si è assistito lo scorso anno alla nascita di 305 nuovi punti vendita. 

Tra le città notiamo che la prima è la capitale che ha registrato un aumento di 51 unità, in seconda posizione troviamo Milano con 23 negozi seguita da Torino con + 11 punti vendita.
Fra le regioni, invece, si conferma in testa il Lazio con 63 unità seguita dalla Lombardia con 54 e dall’Emilia Romagna che conta 32 negozi in più.

Il successo e il vertiginoso aumento del mercato della cannabis light è chiaro che si ripercuote positivamente sull’economia delle nostre città e di tutto il nostro paese creando e dando nuovi posti di lavoro! 

Il “fenomeno” dell’aumento dei punti vendita dedicati alla canapa, se da un lato ha conquistato il consumatore, dall’altro è visto anche con grande interesse da imprenditori e commercianti che sempre di più decidono di investire in questo ambito. Insomma, la canapa può essere davvero una delle spinte positive per il nostro Belpaese.

Ricordiamo che i prodotti a base di canapa e la stessa cannabis light non hanno nulla a che fare con gli stupefacenti! Non ci resta che sperare su una nuova legge che tenga conto delle potenzialità del settore della canapa e che disciplini in modo chiaro la cannabis colmando le lacune che l’attuale legge porta con sé.

Fonte: quifinanza.it

 

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