La cannabis legale è quella tipologia di cannabis che secondo le normative vigenti nel nostro paese deve contenere bassi livelli di THC i quali non devono superare lo 0,2, anche se il limite tollerato arriva allo 0,6.
Spesso però molte persone si preoccupano di una questione importante, ma non molto chiara: cannabis legale e test antidroga.
Come sapete, la cannabis light non ha alcun effetto psicoattivo e stupefacente a differenza della “tradizionale” cannabis e questo è dovuto proprio alle basse quantità di THC presenti nel prodotto, ma i test antidroga sono in grado di rilevare questa differenza?
La cannabis legale è comunque possibile riscontrare la sua presenza nel sangue, nelle urine o mediante il test del capello, ma la sua rilevazione e il tempo di permanenza del principio attivo nel nostro corpo cambia a seconda di diversi fattori come il metabolismo, peso e corporature del soggetto.
Cannabis light: quali sono e come funzionano i test antidroga?
Il test antidroga che viene eseguito più spessa o sicuramente quello delle urine. Il test, tuttavia, non va a rilevare direttamente la presenza e i livelli di THC, ma il THC-COOH, cioè il suo metabolita prodotto dal fegato quando deve elaborare il THC. Questo metabolita può permanere per giorni (ripetiamo, dipende da diversi fattori!) all’interno del nostro organismo. Il test per dare risultato positivo ha bisogno di rilevare una concentrazione superiore a 50 ng/ml.
I test antidroga fatti mediate anali del sangue rilevano un uso e un consumo più recente della cannabis perché rilevano la presenza attiva di THC. L’esame del sangue è un test che poche volte viene richiesto ed effettuato a causa sia della sua “natura” più invasiva sia per la difficoltà nella gestione. Di solito, l’analisi del sangue viene richiesta a seguito di un incidente stradale per controllare se il conducente fosse, al momento dell’incidente, sotto effetto di sostanze stupefacenti.
Infine, arriviamo al test del capello. Questo test è utile per verificare la presenza di residui che possono rimanere anche per mesi.
Arriviamo ora alla domanda più importante di tutte: la cannabis light quindi viene rilevata dai test? Il rischio di positività ai test dipende fortemente dal soggetto, dal tempo che il corpo impiega a smaltire il THC e dalle quantità che vengono consumate. Non esistono ad oggi dati scientifici che garantiscono la negatività dei risultati di cannabis legale e test antidroga o l’assoluta certezza di positività. Dati empirici, tuttavia, provengono da uno studio condotto su 15 persone che hanno assunto diversi livelli di THC ogni giorno per 10 giorni. I risultati dimostrano che solo un caso su quindici è risultato positivo al test con un consumo giornaliero pari a 0,6 mg.