La cannabis medica è stata considerata per secoli una pianta officinale con proprietà terapeutiche, pensate che gli antichi greci già usavano la canapa per alleviare i dolori e addirittura Plinio il Vecchio ne consigliava l’assunzione per il trattamento di stati dolorosi e costipazione.
Ancora oggi, grazie alle numerose ricerche, svolte negli anni, sulla struttura del cannabinoide e dei principali recettori che hanno dimostrato l’efficacia della canapa in ambito farmaceutico, la cannabis e il suo principale principio attivo viene utilizzato tra gli ingredienti per preparare e confezionare numerosi farmaci.
La cannabis medica poi svolge un ruolo importante nelle cure palliative tanto che anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha descritto la canapa ha riconosciuto che nei pazienti che fanno uso di cannabis medica si sia visto un miglioramento della qualità della vita e soprattutto sollievo da dolori, spasmi e altri sintomi, spesso anche invalidanti.
In Italia, così come in altri paesi, la cannabis medica è legale e, su prescrizione del medico, viene dispensata nelle farmacie. Ma come viene assunta la cannabis terapeutica?
Sono diverse le forme farmaceutiche e i preparati e possono essere diversi a seconda anche della funzione e del trattamento.
Canapa medica: le forme di assunzione per uso terapeutico
La canapa medica viene distribuita in infiorescenze essiccate e le forme, e quindi i modi assunzione, possono essere diversi. Vediamone alcune tra quelle più prescritte dai medici in Italia.
Capsule apribili: sono delle vere e proprio capsule che contengono infiorescenze di canapa grezza micronizzata, ovvero ridotta in polvere molto molto fine. Queste capsule sono apribili e il contenuto va sciolto in acqua per ottenere una tisana.
Capsule orali: queste sono capsule preparate con canapa medica ridotta in polvere e precedentemente decarbossilata, La decarbossilazione è un processo chimico che si attiva quando la cannabis viene cotta ed è una reazione chimica utile per rimuovere il gruppo di acido carbossilico presente nella pianta.
Cartine: sappiamo che state pensando a quelle cartine, ma le cartine di cannabis medica distribuite in farmacia sono delle bustine chiuse, termosaldate e autosigillanti. Ogni bustina contiene un fiore grezzo che poi potrà essere assunto sotto forma di tisana oppure vaporizzato.
Olio di cannabis: probabilmente è il farmaco più conosciuto. Quest’olio si ottiene dall’estrazione del fiore di cannabis, è facile e pratica da assumere e in farmacia viene distribuita già decarbossilata in gocce o in millilitri.
Tinture: come l’olio la cannabis è in forma liquida, ma a differenza dell’olio, la tintura a base di canapa è un estratto solitamente in alcol o in altre sostanze come la glicerina.
Gel e creme: è molto utile e consigliato per il trattamento di alcuni problemi che non necessitano un suo interno, ad esempio artriti, dolori muscolari, articolari o per il trattamento di lesioni cutanee.
Pillole al cacao: questa è sicuramente la forma di assunzione più curiosa di tutte. Quante volte ci capita di dover assumere delle pillole, ma a causa di quel sapore proprio non riusciamo a ingoiarle. Sono pillole a base di cannabis medica e hanno un gradevole gusto di cacao!
Colliri: sapevate che esistono anche colliri oculari a base di canapa? Risultano molto utile nel trattamento per la riduzione della pressione oculare nel caso in cui si è affetti da glaucoma.
Ovuli e supposte: ci sono donne che durante la mestruazione soffrono di dolori addominali molto forti, mal di schiena, mal di testa e spesso questi sintomi possono interferire con le normali attività quotidiane. Per il trattamento dei dolori mestruali [ma non solo] esistono, infatti, ovuli e supposte a base di canapa medica.
Vi consigliamo di rivolgervi al proprio medico per parlare e approfondire questo argomento.
Fonte Dolcevita – Dott. Marco Ternelli