La pianta di canapa è conosciuta fin da tempi antichissimi e veniva utilizzata per tantissimi scopi come quelli terapeutici, per ricavarne tessuti e tanti altri. Insomma, questa pianta, come sappiamo, è davvero straordinaria e può vantare molte proprietà!
Ma com’è fatta la pianta di canapa? Quali sono le sue componenti?
Sicuramente le parti più conosciute sono i fiori e le foglie, ma per conoscere davvero la canapa e capire la sua versatilità e proprietà è importante, secondo noi, sapere come è fatta e di quali parti si compone.
Come gli altri alberi e piante, anche quella di canapa possiede le radici che svolgono la doppia funzione sia di ancoraggio della pianta al terreno sia di assorbimento delle sostanze nutritive necessarie per la sua sopravvivenza. La canapa presenta una singola radice “a fittone” la quale si dirama in tante altre radici secondarie. Possiamo quasi dire che le radici siano una sorta di sistema vascolare: all’interno, infatti, c’è uno xilema che consente di trasportare l’acqua e i sali minerali dalle radici per tutta la pianta.
Risalendo le radici, troviamo il cotiledone, una foglia embrionale tipica delle piante da seme.
I cotiledoni si sviluppano durante la embriogenesi, insieme alla radice e meristema e ha un bel colore verde dato dalla clorofilla che consente alle foglieline più piccole di fare la fotosintesi nella fase iniziale per poi formare le prime foglie “vere e proprie”.
La pianta di canapa, tuttavia, è un po’ particolare perché è classificata come dicotiledone, ovvero un embrione che sviluppa due cotiledoni.
Pianta di cannabis: le inconfondibili foglie, i pistilli e la resina!
La pianta di cannabis ha poi un fusto principale che viene fuori dalle radici, fa sì che la pianta possa crescere bella e rigogliosa e ha il “compito” di portare l’acqua e i sali minerali alle foglie e alle altre parti della pianta.
Dal fusto principale di diramano poi quelli secondari, chiamati nodi, ogni ramo secondario ramifica a coppia e in entrambi i lati del fusto principale.
Arriviamo poi alle componenti più famose: le foglie a ventaglio!
Queste nascono seguendo una struttura simmetrica e crescono in coppie dal fusto principale e dai vari rami secondati. Le foglie svolgono un’azione davvero importante per la pianta di cannabis: assorbono la luce e tramite il floema, portano energia alla tutta la pianta e sono importanti per il processo di fotosintesi.
Per questa ragione, solitamente, si evita di potare ed eliminare troppe foglie dalle pianta. Le foglie a ventaglio poi permettono di identificare il tipo di varietà di canapa tra quella sativa e quella indica. Generalmente le foglie scure e ampie sono caratteristiche della indica, le foglie verde chiaro con dita sottili e affusolate, invece, sono tipiche della varietà sativa.
Passiamo adesso ai pistilli! Questi si formano sulle gemme, ovvero grappoli a forma di goccia. Conosciuti anche il nome di “peli” o “capelli” i pistilli sono di grande aiuto per capire se la pianta è femmina o maschio perché prima della fioritura le femmine formano dai proprio i pistilli che cambiano colore, dal bianco assumono una colorazione che va dall’arancio al rosso piano piano che le gemme iniziano a maturare.
Insomma possiamo dire che i pistilli siano gli organi “riproduttori” della pianta di canapa.
Passiamo infine alla resina che viene prodotto dai tricomi, minuscoli “peli” da non confondere con i pistilli che “producono” i cannabinoidi e sopratutto la resina.
Quando la fioritura entra nella fase piene, le foglie e i calici vengono coperte di piccolissimi steli che durante questo processo cambiano colore, dal bianco al tipico color ambra. Dai tricomi, come molti di voi sapranno, di ricavano le resine, l’hashish e tutti gli altri concentrati.
Ora che conosciamo qualcosa di più sulla pianta di canapa potrete apprezzare ancora di più le sue proprietà, la sua storia e i prodotti che si ricavano!