Analisi e cannabis light: è questo il binomio che a volte preoccupa, chi più e chi meno, i nostri clienti [e non solo, ovviamente].
«Ma se si fermano mi ritirano la patente?», «Dalle analisi delle urine o del sangue risulta?»: queste sono solo alcune delle domande che, giustamente, i clienti si pongono.
Per questo ci è sembrato utile fare un po’ di chiarezza su questo argomento e darvi un aiuto per essere informati. Come sappiamo, la cannabis light nel nostro paese è legale e e per essere considerata tale il THC non deve superare un determinato livello, ma quel poco di principio attivo presente può essere rilevato dalle analisi?
Analisi e cannabis legale: le analisi della medicina del lavoro e forze di polizia
Le analisi della medicina del lavoro e delle forze di polizia hanno la stessa sensibilità, ovvero rilevano il THC se presente in concentrazione superiore a 50 ng/ml nelle urine.
Purtroppo la possibilità di rilevazione è molto soggettiva e varia da persona a persona poiché dipende da statura, peso e abitudini del consumatore.
Secondo Dolce Vita, un giornale che si occupa proprio di lifestyle alternativi e di canapa, i dati di un’esperimento empirico, pubblicato su una autorevole rivista, permettono di fare un po’ più chiarezza. Per condurre questo studio sono state sottoposte 15 persone ad assunzione di diversi livelli di THC ogni giorno per 10 giorni. Soltanto un caso su quindici è risultato positivo al test con un consumo giornaliero pari a 0,6 mg. Pertanto, utilizzando 1 gr al giorno per dieci giorni di cannabis light con percentuale di THC pari allo 0,6%, potresti risultare positivo (1 caso su 15) o anche utilizzando 3 grammi di cannabis light con percentuale di THC pari allo 0,2%. Al contrario nessuno è risultato positivo con un dosaggio pari a 0,45 mg/giorno.
Attenzione però: se si risulta positivi a questo test, sui luoghi di lavoro si passa a un secondo test, la spettrometria di massa che ha una sensibilità migliore ed è in grado di rilevare concentrazioni superiori a 15 ng/ml. Teniamo sempre a mente poi che THC e THC-COOH sono sostanze facilmente rintracciabili nei test antidroga anche dopo diversi giorni dall’ultima assunzione di cannabis, dai 4 ai 12 giorni.
Che fare durante un controllo stradale?
È bene precisare che uso intenso della cannabis light potrebbe essere rilevato anche durante un controllo stradale, le istruzioni consigliate in questo caso sono:
– contattare immediatamente un avvocato prima di far effettuare il prelievo del sangue o l’analisi delle urine;
– qualora le analisi risultassero positive, i livelli di THC rilevate potrebbero riferirsi a consumi di giorni precedenti. Vi ricordiamo che per il ritiro della patente è necessario che ci sia prova dello stato di alterazione psico-fisica. Per questo è bene pretendere che il medico che vi visita stabilisca quali sono le vostre condizioni effettive in quel preciso momento e se possibile, dimostrate di essere lucidi!
E in aereo posso portare la cannabis light?
Dal momento che la cannabis light è un prodotto legale potete portarla in viaggio con voi … ma con le seguenti accortezze: i cani antidroga, prima di tutto, non distinguono la cannabis legale da quella illegale, perciò potreste venir sottoposti a controlli che potrebbero rovinarvi le vacanze causando ritardi. Per questo è sempre meglio portarsi dietro confezioni sigillate e gli scontrini così che possiate dimostrare subito che si tratta di cannabis perfettamente legale.
É assolutamente sconsigliata portarla all’estero posto che si dovrebbero conoscere le leggi del paese di arrivo (e in alcuni ci sono leggi molto severe).
In questa piccola guida abbiamo cercato di aiutarvi a capire un po’ di più sulla questione delle analisi e cannabis light, se avete dubbi o incertezze potete rivolgervi a esperti e professionisti: loro sapranno sicuramente aiutarvi!